
Quando il silenzio diventa complice
Ci sono storie che non fanno rumore.
Restano ai margini, si nascondono nelle famiglie, nelle istituzioni, nelle relazioni apparentemente normali.
Eppure lasciano ferite profonde.
L’Ombra del Silenzio è un romanzo che entra lì dove spesso si distoglie lo sguardo:
nel potere che manipola, nella violenza che non urla, nelle verità che nessuno vuole ascoltare.
"L’Ombra del Silenzio è un romanzo che entra lì dove spesso si distoglie lo sguardo:
nel potere che manipola, nella violenza che non urla, nelle verità che nessuno vuole ascoltare".
Dicono i lettori
Una storia che parla di molte storie
Ambientato in un contesto riconoscibile e inquietantemente vicino,
L’Ombra del Silenzio intreccia voci, punti di vista, responsabilità taciute.
Non c’è un solo colpevole.
Non c’è una sola vittima.
C’è un sistema di silenzi che si alimentano a vicenda.
Il romanzo dà spazio a ciò che di solito resta fuori dalla narrazione ufficiale:
-
l’abuso psicologico e familiare
-
la manipolazione emotiva
-
il peso delle istituzioni quando scelgono di non vedere
-
la solitudine di chi prova a dire la verità.
Anna P.
Non è una storia “comoda”
Ed è proprio per questo che serve.
L’Ombra del Silenzio non cerca l’effetto shock.
Non giudica.
Non offre soluzioni facili.
Accompagna il lettore dentro le pieghe della coscienza, dove il confine tra bene e male non è mai netto, e dove il silenzio può diventare una forma di violenza tanto quanto la parola.
È un romanzo per chi:
sente che alcune storie devono essere raccontate
ha vissuto, direttamente o indirettamente, dinamiche di abuso o manipolazione
crede che la letteratura possa ancora essere uno spazio di consapevolezza.
Laura B.
Perché leggerlo
Perché riconoscere è il primo passo.
Perché dare un nome alle cose rompe l’isolamento.
Perché il silenzio, quando viene illuminato, perde potere.
L’Ombra del Silenzio non pretende di salvare.
Ma può aiutare a non sentirsi soli.
Francesca R.











